DIVORZIO GIUDIZIALE
La
legge in vigore prevede la possibilità di divorzio giudiziale solo dopo che siano trascorsi dodici mesi dall'udienza
di separazione o il divorzio congiunto dopo che siano trascorsi mesi sei. In questo lasso di tempo i coniugi sono ancora sposati e
quindi non possono contrarre nuovo matrimonio. Trascorso il termine
citato, i coniugi, o uno di essi, può chiedere il divorzio.
Il
divorzio consensuale o congiunto prevede un accordo tra le parti, con
richiesta di ratifica al tribunale competente tramite un ricorso. Il
ricorso in questo caso può essere introdotto anche da un unico avvocato
che tutela, o dovrebbe tutelare, gli interessi di entrambi i coniugi e,
se vi sono, dei figli.
Il il divorzio giudiziale, può essere introdotto anche da un
solo coniuge, prevede un vero e proprio processo civile con un
contraddittorio tra le parti volto ad accertare responsabilità e a
definire le condizioni, dopo aver ascoltato le parti e raccolto prove.
E' evidente che la durata aumenta.
E'
evidente fin dalla premessa che il divorzio consensuale è possibile
laddove le parti arrivino alla fine del matrimonio con una litigiosità
non elevata o meglio nulla, mentre il divorzio giudiziale è necessario
quando le parti non sono d'accordo sui fatti salienti riguardanti la
gestione dei rapporti dopo il matrimonio come il mantenimento,
l'assegnazione della casa, la collocazione dei figli, le visite dei
figli e i relativi oneri di mantenimento e loro ammontare. Altro
elemento da valutare è l'addebito del divorzio e le colpe, queste vi
sono quando uno dei coniugi con il suo comportamento contrario ai doveri
coniugali ha fatto venir meno l'affectio maritalis. In caso di
addebito, il coniuge, seppur in posizione economica debole, ha diritto
solo agli alimenti, se ne sussistono i presupposti, e non anche
all'assegno di mantenimento, per questo è rilevante la pronuncia di
addebito che solo in seguito ad una separazione/divorzio giudiziale vi può essere.
Se
il divorzio consensuale ha il vantaggio di richiedere tempi minori,
molti sono i vantaggi di un divorzio giudiziale. Spesso, infatti, i
coniugi non sono nella stessa posizione economica e psicologica e la
parte debole del rapporto, sopraffatta dal dolore o magari da una
sudditanza psicologica, tende ad accettare le condizioni inique che
l'altra parte detta, senza rendersi conto delle conseguenze nefaste
anche per il futuro che tale accettazione comporta.
Questo
non accade con il divorzio giudiziale in cui vengono ponderati i fatti
che portano alla cessazione del legame tra i coniugi e le relative
posizioni, tenendo conto anche dei fatti addotti e dalla prove raccolte,
con la possibilità per il giudice di sentire i figli che hanno compiuto
i 16 anni di età, oppure di chiedere l'aiuto di esperti se i minori
sono in particolare difficoltà emotiva. In sintesi il divorzio
giudiziale permette di analizzare la situazione della famiglia 360° per
una tutela completa di tutti.
Il
giudice deve anche valutare la posizione rispetto agli eventuali figli
stabilendo la collocazione, le visite, gli assegni dovuti per il
mantenimento dei figli.
Per
quanto riguarda i figli, la regola generale attuale è che ci sia
l'affido condiviso, solo nel caso in cui si ritenga che esso possa
essere lesivo dell'interesse del minore, si può procedere ad un affido
esclusivo. Deve comunque essere sottolineato che un divorzio giudiziale può essere trasformato in consensuale, nel caso si raggiunga un accordo.